Video conferenza per il consiglio provinciale di Fisi Belluno

Lo sci bellunese fa il bilancio dell’inverno 2019-2020 e cerca di indovinare come ripartire. Tra mille domande e tanta preoccupazione.
Il comitato di Belluno della Federazione italiana degli sport invernali lo scorso 28 aprile si è ritrovato, insieme alle società, in modalità video conferenza per archiviare ufficialmente la stagione scorsa e fare il punto in vista della prossima.
«Ci siamo ritrovati per la prima volta dopo la conclusione anticipata dell’inverno a causa dell’emergenza Covid-19 e per la prima volta in assoluto in modalità conference call» spiega la presidente Federica Monti. «Oltre cinquanta sono stati i partecipanti, in rappresentanza del consiglio e di moltissime società».

Il bilancio – «La stagione 2019-2020 ha visto numeri in linea con quella precedente» dice Monti. «Le società si sono confermate nel numero di 53, per un totale di oltre 4600 tesserati. L’attività si è svolta regolarmente fino a fine febbraio, poi l’emergenza Covid-19 ha bloccato tutto. Diversi sono stati i nostri ragazzi che si sono messi in evidenza a livello nazionale e internazionale: dal fondo al biathlon, dall’alpino a una disciplina emergente come il freeski».

Linee guida precise – Gran parte della serata è stata dedicata, inevitabile fosse così, al futuro e alle tante incognite che esso riserva. «I punti di domanda sono tanti e importanti» dice ancora la presidente del comitato provinciale. «Le società hanno lavorato e stanno lavorando, a distanza, con i ragazzi ma è chiaro che i problemi inizieranno da qui in avanti. Per i mesi a venire molte hanno già predisposto un piano A e un piano B, qualcuna anche un piano C. Gli interrogativi riguardano la preparazione, i trasporti, gli impianti, le gare: come ci potrà allenare? Quanti ragazzi potranno salire in pulmino? Gli impianti di risalita apriranno in estate? A dicembre si potrà tornare a gareggiare? Ci sarà il blocco delle categorie, considerato il fatto che la parte più importante della stagione è saltata? In questo momento, più che mai, è necessario fare squadra perché, questa è la mia grande paura, temo che a una prova così difficile come è questa emergenza sanitaria, le società meno strutturate rischiano di non ripartire. Alla Fisi, ma anche a Coni e governo, chiediamo linee guida precise oltre che un aiuto concreto».

Il sostegno della Fisi – Alla conference call sono intervenuti anche il presidente regionale, Roberto Bortoluzzi, e il consigliere nazionale Stefano Longo. Da entrambi è stato sottolineato come la federazione stia facendo ogni sforzo possibile per sostenere la base. In questo senso, sono già stati messi a disposizione 500 euro per ogni club. Altre misure di sostegno sono a disposizione per i prossimi mesi, anche tenuto conto che da quest’anno il tesseramento parte l’1 giugno e non l’1 ottobre.

Conference call, una strada nuova – La conference call, resa possibile dalla messa a disposizione della piattaforma Zoom Professional da parte di Luca Bertagnolli, istruttore di sci e titolare dell’agenzia di formazione Mente Mobile, è stata una “prima” che potrà avere seguito. «Potrà diventare uno strumento operativo per il futuro» dice la presidente Monti. «La tecnologia, abbattendo costi e distanze e snellendo le procedure, può diventare un punto di forza. Dalle difficoltà, insomma, possono nascere anche nuove interessanti opportunità».

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